La cromatura PEVD sottovuoto

cromatura pevd

In funzione dei noti problemi legati ai processi di cromatura galvanica, da alcuni anni ormai si parla di procedimenti alternativi a basso impatto ambientale e caratterizzati da ridotti consumi energetici.

L’alternativa più immediata per la maggioranza delle aziende che già operavano nel settore del trasferimento di metalli sottovuoto è stata quella di ricorrere ai noti processi PVD (Phisical Vapor Deposition) per evaporare cromo su substrati metallici o plastici. Tale tecnologia, con le sue numerose varianti, è conosciuta da molti anni e viene ampiamente utilizzata in diverse applicazioni:

  • Indurimento degli utensili da taglio
  • Oggettistica
  • Lenti
  • Condensatori elettrici
  • Imballaggio flessibile

Utilizzano un’adeguata tecnologia PVD è possibile evaporare tutti i metalli, gli ossi e i materiali organici.

Il problema non è dunque evaporare il cromo, quando piuttosto conferire allo strato di cromo specifiche caratteristiche in termini di aderenza al substrato, resistenza alla corrosione e resistenza all’abrasione, che determinano la bontà del prodotto. Nella pratica, questo equivale a soddisfare non soltanto le esigenze specifiche del cliente, ma anche quelle richieste dagli standard qualitativi Qualicoat.

Noi di ANTEC Finiture abbiamo messo a punto un innovativo procedimento di cromatura sottovuoto che abbiamo chiamato PEVD (Plasma Enhanced Vapor Deposition). Tale trattamento è il risultato della nostra competenza nei trattamenti PECVD e della pluriennale esperienza acquisita nel settore della metallizzazione PVD di film plastici.